L’argomento “salute mentale” è particolarmente delicato per i giovani italiani, che spesso si trovano a doversi muovere in un mondo in cui avvalersi di supporto o trattamento psichiatrico è ancora visto come uno stigma. Eppure, la situazione di instabilità endemica che caratterizza il paese da almeno un ventennio è stata in maniera comprovata aggravata di larga misura dalla pandemia iniziata a febbraio 2020, che ha posto nuove sfide nella lotta dei giovani contro i “mali invisibili”.
Di recente, il Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sulla promozione della salute mentale infantile in tempo di Covid-19 si è occupato di accumulare dati riguardanti la tematica, sulla quale si evince chiaramente l’esistenza di un rischio per la salute fisica e mentale per alcune fasce di popolazione, tra cui bambini, adolescenti e giovani adulti.
A fronte di una minore vulnerabilità clinica al virus da parte delle fasce interessate, …<<il loro benessere appare assediato allo stesso modo degli adulti per ciò che concerne la qualità di vita e l’equilibrio emotivo, a prescindere dallo stato psicosociale di partenza, per effetto diretto del confinamento stesso e per il riflesso delle condizioni familiari contingenti>>.
In un’indagine parallela, fra i ventisette paesi censiti l’Italia è risultata terzultima quanto a benessere mentale, davanti solo a Grecia e Polonia.
Un’interessante analisi mostra che i passi effettuati in senso di supporto attivo e sportelli psicologici sono stati particolarmente apprezzati. << Lo psicologo a scuola non è comunque una novità, e dai monitoraggi regionali si registra che le scuole ne facciano già uso attraverso le risorse date dall’autonomia scolastica. Tale servizio è apprezzato dal personale scolastico, che lo considera non solo positivo, ma necessario. Gli psicologi scolastici vanno infatti a complementare il personale docente, occupandosi dei temi come la motivazione degli studenti, i rapporti con i coetanei e con gli adulti, e forme di dipendenza o di devianza>>.
Nella fattispecie delle città da noi prese in analisi nel contesto delle elezioni comunali 2021, l’indagine statistica ove presente non è confortante. Un dato medio riferisce di come la situazione per la salute mentale dei giovani sia aggravata da carenze di tipo strutturale, come ad esempio la sottorappresentazione delle fasce tra i 14 e i 24 anni di età all’interno dei servizi di supporto e ascolto, così come della “spaccatura” del servizio ai 18 anni che vede il passaggio di competenze ai distretti per adulti.
Ciò che proponiamo è una messa a nuovo dei servizi di consulto psicologico giovanile di livello comunale. L’offerta andrebbe rimessa a regime a partire dai servizi di consulto già esistenti, con una variazione in senso multicanale, di accesso economico e di protezione della privacy.
Uno sportello per l'ascolto psicologico comunale da creare in realtà sprovviste di esso e da implementare secondo i moderni criteri di psicologia di comunità (cfr. Bruna Zani et al.) ove invece presente.
Le caratteristiche dello sportello di ascolto si dovranno configurare non come quelle di un semplice centro ricettivo, ma piuttosto come quelle di un servizio di supporto e ascolto attivo volto a diagnosticare precocemente e trattare i disturbi a cui i giovani sono crescentemente sottoposti.
Dunque, il servizio andrà oltre la classica conformazione di “prevenzione primaria”, andando a soddisfare la necessità giovanile di sostegno allo sviluppo, promuovendo la qualità della vita.
Il percorso sarà gestito da consultori comunali ed effettuabile mediante sessioni ibride, in presenza e a distanza. L’esito sarà certificato e, qualora il piano sviluppato dovesse dare indicazione per lo sviluppo professionale, il percorso potrà essere implementato tramite placement office al sussistere delle competenze da parte del soggetto.
Le fasi di implementazione del progetto saranno:
Una fase di mappatura quantitativa e qualitativa mediante sondaggi dei singoli comuni interessati dalla proposta. La fase di sondaggio sarebbe opportuno fosse co-creata e co-condotta con gli ETS del territorio aventi connessione diretta con le istanze giovanili del territorio.
Creazione di accordi quadro con gli psicologi del territorio perché favoriscano l’accesso dei giovani ai servizi di consulto psicologico. Le tariffe saranno calmierate per tutti gli under 24, fino ad arrivare alla concessione pro bono per facenti parte di un nucleo familiare con ISEE dimostrabile pari o inferiore a € 11.000. Una quota parte di rimborso sarà coperta dal fondo per il welfare comunale.
La parte di consulto offline dovrà essere affiancata da una piattaforma online e da un sito mobile in cui sarà possibile prenotare anonimamente un appuntamento e tenere delle sessioni a distanza ove necessario. Il costo di sviluppo e gestione della piattaforma non supera i 40.000 € per comune